Autostrade del mare e traghetti
2003: un anno difficile
dalla rivista "Tecnologie & Trasporti Mare"
marzo-aprile 2003
Tutti i paesi dell'Ue hanno già adottato misure per rendere più competitiva la navigazione a corto raggio, secondo le indicazioni della Commissione europea. L'Italia si conferma l'ultima, nonostante gli importanti risultati registrati dagli armatori italiani, che in questi anni hanno investito molto, rendendo la flotta più moderna e più sicura. In particolare, notevoli difficoltà di registrano per le navi-traghetto che operano in cabotaggio a seguito della riduzione degli sgravi contributivi che ha elevato il costo del lavoro.
Aldo Grimaldi manifesta la sua delusione per la politica marittima italiana che definisce "discontinua ed altalenante", mentre sarebbero necessarie misure fiscali e strutturali sui costi del lavoro, in armonia con le linee guida dell'Unione europea. Purtroppo in Italia il trasporto marittimo è visto come poco competitivo rispetto quello stradale, soprattutto a causa dei costi che risultano elevati rispetto a quelli europei. Tuttavia la riforma della navigazione marittima, avviata con l'istituzione del registro internazionale, conferma come ferma come la politica attuata dia buoni risultati e sia in linea con le esigenze di un mercato competitivo.
Carlo Andrea Marsano afferma che il cabotaggio nazionale italiano è il più importante fra tutti quelli dell'Unione europea, in quanto l'Italia è il paese europeo con il maggior numero di residenti in aree del territorio nazionale separate dal mare. Nonostante il ripetuto appello allo sviluppo delle Autostrade del mare, sono finora mancati la volontà, lo spirito e la determinazione a creare condizioni concrete per fronteggiare le difficoltà che il settore del cabotaggio sta attraversando. Inoltre, con l'apertura alle altre flotte Ue, il comparto cabotiero italiano è stato esposto alla concorrenza di altri paesi comunitari che avevano già reso più competitive le proprie flotte. Perciò occorre attuare quel complesso di interventi che riguardano sia le navi sia l'operatività portuale in senso lato.
Vincenzo Onorato rileva un controsenso fra la promozione entusiastica delle Autostrade del mare da parte del Governo ed il taglio degli sgravi contributivi concessi ai marittimi nel cabotaggio. Una fuga verso altre bandiere avrà come conseguenza la disoccupazione di migliaia di marittimi e rappresenterà una sicura diminuzione della sicurezza sulle navi. I marittimi italiani sono di certo tra i migliori al mondo e rappresentano un patrimonio ed una garanzia di sicurezza che l'armamento italiano non può perdere.