Porto di Napoli
Commenti e osservazioni
La rivoluzione nel porto di Napoli è cominciata: i cantieri di lavoro aperti e quelli da avviare a breve per progetti già definiti, danno la misura dell'estensione e della capillarità degli interventi che serviranno a potenziare le strutture dello scalo, in un disegno di razionalizzazione degli impianti e di espansione delle attività e delle capacità di traffico.
I lavori più importanti riguardano i moli Bausan, Flavio Gioia, S. Vincenzo e Angioino, il consolidamento di Immacolatella Vecchia, l'ammodernamento del Bacino 3 e, soprattutto, il tombamento e l'assestamento della Darsena di Levante.
Mappa del porto di Napoli |
Panoramica sullo stato dei lavori nel porto di Napoli |
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N° | Luogo dell'intervento | Tipo d'intervento |
Stato dei lavori |
Costo in Euro |
1 | Molo Bausan | Allungamento di 45 metri | Conclusione:2003 | 8.256.000 |
2 | Molo Flavio Gioia | Allungamento di 45 metri | Conclusione:2003 | 5.676.000 |
3 | Alveo Pollena | Tombamento | Concluso | 2.116.000 |
4 | Calata Villa del Popolo | Sistemazione | Conclusione:2003 | 2.116.000 |
5 | Molo Vittorio Emanuele | Sistemazione | Conclusione:2003 | 1.135.000 |
6 | Immacolatella Vecchia | Ampliamento e allungamento | Conclusione:2003 | 12.900.000 |
7 | Molo S.Vincenzo | Recupero e consolidamento | Conclusione:2004 | 8.772.000 |
8 | Palazzina Ferport | Costruzione | Conclusione:2003 | 774.000 |
9 | Molo Angioino | Costruzione pennello | Progetto | 10.836.000 |
10 | Gru | Impianto 2 gru post-panamax da 50 t | Conclusione:2004 | 11.352.000 |
11 | Bacino 3 | Ammodernamento | Conclusione:2004 | 13.932.000 |
12 | Darsena di Levante | Tombamento ed assestamento | Progetto | 250.000.000 |
Nell'elenco annuale di opere 2003 approvate e già adottate dal precedente Comitato Portuale, vi è il riempimento della Nuova darsena da realizzarsi sfruttando il materiale prelevato dal sito di Bagnoli e il cui costo sarà interamente a carico dell'Autorità Portuale.
Sono previsti anche i lavori di sistemazione alla Banchina Piliero per lo sviluppo delle "Autostrade del Mare", il potenziamento dell'ormeggio della Stazione Marittima, gli studi di impatto ambientale, indagini, redazione del rapporto sulla sicurezza in ambito portuale per il nuovo Piano Regolatore, lo studio dei flussi veicolari in porto, i lavori di sistemazione e difesa dei litorali di competenza dell'Autorità Portuale, il consolidamento della banchina Pisacane e Calata Villa del Popolo, i lavori di demolizione del pennello di Levante, del Molo Vittorio Emanuele, i lavori di rafforzamento della diga foranea Duca d'Aosta.
Per quanto concerne la Darsena Acton, sita nella parte occidentale del porto, a dicembre 2002 è stato avviato il passaggio dalla Marina Militare all'Autorità Portuale ed è prevista la costituzione di una holding pubblica costituitta da Comune, Provincia, Regione e Autorità Portuale.
Parallelamente l'Autorità Portuale sta lavorando, prima dell'inizio della stagione crocieristica 2003, ad una nuova società crocieristica per la gestione della nuova Stazione Marittima.
Per gli svincoli vi è una Commissione composta da tecnici dell'Autorità Portuale e del Comune che sta lavorando ad un Piano per rendere più agevole l'ingresso e l'uscita degli automezzi e per liberare il traffico cittadino da quello commerciale presente nell'area portuale.
Msc, società ginevrino - partenopea, la cui flotta portacontainer, a luglio, ha superato per capacità P&O ed Evergreen, restando dietro solo all'irraggiungibile Maersk, punta intanto alle crociere, dove sfida i colossi consolidati ed ai terminal, in cui registra le novità più significative, tra le quali l'accordo con Cosco per il Comatecon di Napoli.
Per quanto riguarda le "Autostrade del Mare", ovvero le nuove linee di collegamento con la Sicilia, inaugurate a maggio 2002, con le navi della Snav e della Tomasos, esse sono state avviate, inizialmemte con quattro collegamenti settimanali effettuati da Snav sulla rotta Napoli - Palermo, divenuti poi giornalieri; in seguito sono state attivate tre partenze settimanali da parte della compagnia TTT Lines per Catania, da dicembre diventate giornaliere con l'entrata in servizio di una seconda nave.
Convegno "Autostrade e metrò del mare"
organizzato da Regione Campania, Autorità Portuale di Napoli, Autorità Portuale di Salerno (30/06/2002)
Il 16 aprile 2003 è stato approvato dal Comitato Portuale di Napoli lo statuto per la costituzione di una Holding pubblica tra Autorità Portuale, Comune, Provincia di Napoli e Regione Campania per la gestione dell’area monumentale del Porto, dalla Darsena Acton all’Immacolatella Vecchia.
Il capitale della nuova società, denominata “Nausicaa Spa”, sarà interamente pubblico e la maggioranza sarà detenuta dall’ente portuale.
Tale Holding portuale dovrà programmare e guidare la trasformazione dell’area turistica in pratica il waterfront e l’area adiacente.
La decisione del comitato fa parte della serie di interventi integrativi del Piano Operativo Triennale, POT, per il periodo 2002-2004 discusso ed approvato nella stessa data dal Comitato. Come affermato dal Presidente dell’Autorità Portuale, Francesco Nerli, il programma contenuto nel POT, come nel nuovo piano regolatore, ha come core business l’internazionalizzazione del porto. Tutti gli interventi, sia quelli in essere sia quelli previsti e contenuti nell’attuale aggiornamento, consentono la riorganizzazione, il potenziamento, l’ammodernamento di tutti i comparti portuali. Di questi, la holding pubblica risulta essere sicuramente uno dei tasselli principali per un rilancio ambizioso del porto.
Gli interventi inseriti ad integrazione del POT 2002-2004 per il settore passeggeri si suddividono in piani per il settore turistico, piani per il cabotaggio e piani per la linea di costa.
Per quanto concerne il riordino del cabotaggio, oltre ai lavori già in corso per l’ampliamento ed il prolungamento del molo Immacolatella Vecchia e a quelli previsti per aumentare gli ormeggi alla calata Pilifero, si punta a definire una viabilità alternativa e complementare a quella esistente per una migliore interconnessione tra il terminal ro-ro e la rete stradale e per separare il traffico legato all’attività cabotiera dalle altre attività portuali.
In ambito commerciale i due progetti più significativi riguardano il nuovo Terminal di Levante e la nuova società che nascerà dalla trasformazione della Ferport in impresa ferroviaria.
La realizzazione della Darsena di Levante risulta uno primi obiettivi dell’Autorità Portuale. La struttura avrà aree per 250 mila metri quadrati, un fronte banchina di 650 metri, pescaggi adatti alle navi di oltre 6.000 Teu ma soprattutto collegamenti diretti alla rete stradale e ferroviaria. Tale realizzazione costerà circa 250 milioni di euro, in parte finanziata dalla legge 413/98, in parte dalla Legge Obiettivo ed in parte dai privati con circa 80 milioni di Euro. Come confermato dal Presidente dell’Autorità Portuale di Napoli, il progetto della nuova struttura risulta già a gara e verso fine anno si prevede l’inizio dei lavori.
Grazie alla nuova Darsena di Levante, Napoli potrà, da qui a due anni, movimentare un milione di Teu ed accettare, come già accennato, portacontainer da 6.000 Teu.
Il secondo progetto in ambito commerciale riguarda il rafforzamento di Ferport, l’ attuale società per le manovre ferroviarie in porto controllata da Trenitalia e dall’Autorità Portuale. Ferport allargherà la partecipazione all’interporto di Nola costituendo così il primo passo verso la costituzione di una vera e propria impresa ferroviaria. Il secondo passo risulterà la proposta di partecipazione rivolta alle Autorità Portuali di Salerno, Gioia Tauro e Taranto ed alle realtà interportuali di quelle zone.
Il 9 giugno 2003 è stata reso ufficiale da parte del ministro statunitense Tom Ridge del Department Omland Security l’introduzione del Porto di Napoli nel ristretto numero di porti che a livello mondiale sono stati inseriti dal Governo americano nel CSI (Container Security Iniziative) e quindi “abilitati” per ragioni di sicurezza all’import ed all’export di merci con gli Stati Uniti dopo l’11 settembre 2001.
Dal 9 luglio 2003 anche le navi della China Shipping scaleranno il Porto di Napoli: i vertici della CoNaTeCo, il maggior terminal privato del porto di Napoli, hanno, infatti, concluso un importante accordo con la società cinese, fornendo adeguate garanzie sulla celerità delle operazioni dedicate allo sbarco/imbarco container nell’arco temporale di una giornata. Il servizio tra il capoluogo campano e l’Estremo Oriente avrà una cadenza settimanale e il porto di Napoli acquisirà un nuovo flusso di traffico di circa 600 Teu per nave.
A breve, entro luglio 2003, entrerà in servizio una terza gru di banchina per la società Tgf, Terminal Flavio Gioia, il secondo operatore di container di Napoli per numero di movimentazioni. La gru scelta è di tipo mobile su gomma con sbraccio di 50 metri di tipo post Panamax ed è in grado di sollevare unità di carico fino a 100 tonnellate di peso.
Si prevede che a fine estate Tfg potrà più che raddoppiare l’area di stoccaggio al servizio dei contenitori da 14.400 a 32.200 mq. incontrando le esigenze di una clientela in rapida crescita.