Il porto di TRIESTE
PROGETTI ED INVESTIMENTI
Porto di Trieste - Molo VII |
Fonte: Autorità Portuale di Trieste |
Nel 2005
Settembre:
Il presidente dell'Autorità portuale giuliana, Marina Monassi, ed il managing director del porto di Mombasa Twalib A.Khamis hanno formato un'intesa che prevede tra gli obiettivi quello della creazione di una piattaforma logistica destinata a ottimizzare il transito dei prodotti ortofrutticoli verso i mercati del centro e dell'est Europa. Con tale accordo Monassi ha spiegato di voler attrarre nuovamente a Trieste generi merceologici come l'ortofrutta, il legname e i fiori, e linee navali già esistenti in passato che collegavano Trieste con il Mediterraneo e con i porti del sud Africa. L'accordo punta a valorizzare l'utilizzo dei due scali quali gateway strategici per i rispettivi mercati di riferimento. Il piano di lavoro stilato tra Trieste e Mombasa prevede lo scambio di informazioni commerciali e l'avvio di un'attività promozionale congiunta otre a una piena collaborazione nel campo della sicurezza marittima. Sarà inoltre incentivata la cooperazione e l'assistenza nell'ambito della protezione ambientale e marittima e la cooperazione nella formazione-informazione di tipo tecnologico. Il porto di Mombasa è uno degli scali più importanti dell'Africa orientale. Grazie allo sviluppo di un recente programma di modernizzazione che si concluderà nel 2010 ha movimentato nel 2004 438,597 teu contro i 236,928 teu nel 2000.
Aprile:
Dopo decenni di dibattiti e battaglie legali, il Comune di Trieste ha approvato la prima variante del Porto Vecchio di Trieste, dopo 50 anni del piano regolatore dell'area. Il documento dovrà ora passare al vaglio del Consiglio comunale e fare i conti, nei passaggi attuativi, con Autorità e Comitato portuale, con i quali, tuttavia - ha assicurato il sindaco di Trieste Roberto Dipiazza - è maturata nel frattempo una sostanziale unità d'intenti.
Marzo:
Ettore Rosato, parlamentare triestino della Margherita, ha appoggiato, per lo sviluppo del porto di Trieste, la proposta fatta nel corso di un incontro con l'onorevole Enrico Letta, di una specializzazione del porto per i mercati della Cina. È stato infatti costituito un gruppo di lavoro presso il Ministro degli Esteri, per la definizione di tre porti italiani di riferimento per la Cina, scelti tra Trieste, Taranto, Gioia Tauro, Genova e Napoli. Secondo Rosato "Trieste ha tutte le caratteristiche per essere uno di questi scali, ma occorre lavorare da subito affinchè venga scelto".
Febbraio:
Si è riunito a Trieste, il Comitato Portuale, per l'approvazione del Piano operativo triennale 2005-2007 del porto di Trieste. L'obiettivo indicato dal presidente dell'Autorità Portuale, Marina Monassi, è quello di giungere nel 2020 a traffici complessivi per 21 milioni di tonnellate di merce movimentata. E' stato previsto, infatti, un significativo aumento del settore container, legato sia all'allargamento dell'Unione europea ad Est sia alla crescita dei commerci cinesi e del traffico ro-ro, nell'ottica dei progetti impostati per lo sviluppo delle cosiddette "Autostrade del Mare". Il piano reputa poi necessario un recupero di traffico di merci convenzionali.
Il 7 febbraio si è svolto a Trieste un primo incontro operativo, tra Regione e gruppo Fincantieri, mirato alla costituzione di un polo tecnologico navale in Friuli-Venezia Giulia.
Il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Pietro Lunardi, in merito al servizio ferroviario Trieste-Salisburgo, inaugurato dall'Autorità Portuale ad inizio febbraio, ha precisato che: "E' un'iniziativa importante. Tutto ciò che si fa in questo senso ed in questa ottica è benvenuto ed il governo lo appoggia tanto che ci sono incentivi per l'intermodalità, ma bisogna che gli armatori si attrezzino con tutti i loro mezzi". In questo senso comunque, ha continuato il ministro: "c'è un grande movimento ed entusiasmo". La tratta ferroviaria in oggetto, Trieste-Salisburgo, è dedicata al trasporto di autotreni in arrivo via mare al porto giuliano e diretti verso la città austriaca. Si tratta del primo caso in Italia in cui una tratta ferroviaria, riservata esclusivamente al trasporto delle merci, parte direttamente da un porto, permettendo ai Tir di salire su un mezzo a rotaia nello stesso luogo in cui sbarcano dalle navi. Il servizio, è gestito in partnership operativa e commerciale dalla Intercontainer Austria GmbH (Ica) di Vienna e dalla Alpe Adria Spa di Trieste, società di logistica e servizi intermodali, dall'Autorita' Portuale di Trieste e da Fs Cargo Spa. Il progetto viene sostenuto dalla Regione Friuli-Venezia Giulia, che eroga un contributo di fondi comunitari pari a 33 euro per ogni autotreno trasportato, per una cifra complessiva che supera il milione di euro nel primo anno di attivazione.
L'ambasciatrice della Georgia, Thea Andriadze, si è incontrata, a Trieste, con gli assessori comunali agli Affari internazionali, Maria Paola Pagnini e all'Economia, Maurizio Bucci per parlare di una possibile linea di collegamento marittimo via traghetto tra Trieste e i porti georgiani di Poti e Batumi, con l'obiettivo di collegare Trieste con l' area caucasica e l'Asia centrale.
Il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Pietro Lunardi, in merito alle polemiche per i grandi collegamenti ferroviari che taglierebbero il capoluogo giuliano dall'Europa ha detto che "il rilancio di Trieste in questo senso non è lontano e che bisogna solamente lavorare perché questo avvenga. Trieste avrà sicuramente il Corridoio 5, ma avrà anche un hub portuale importante che vuol dire essere capolinea per le Autostrade del mare. Attività questa tutta a livello europeo e Trieste è stata inserita in questo grande disegno in cui si vedono impegnati 45 paesi e dove il capoluogo giuliano avrà un posto di rilievo. In questo senso, anche le Ferrovie faranno la loro parte. Bisogna comunque avere pazienza perché sono disegni di grande respiro. In tutto questo è ovvio che Trieste potrà avere vantaggi più o meno immediati. Bisogna comunque lavorare affinché le amministrazioni locali accelerino i tempi al loro interno e poi avere contatti con i paesi confinanti per cercare di stringere questi tempi".
Gennaio:
Il Lloyd Triestino, società di navigazione di proprietà del gruppo taiwanese Evergreen, nel nuovo piano industriale per il biennio 2005-2006, ha previsto di incrementare il trasporto di contenitori a un milione e 80 mila teu, rispetto ai 937.500 del 2004. Nei programmi di potenziamento della flotta del Lloyd Triestino è prevista, inoltre, l'acquisizione di quattro unità da 6.700 teu in proprietà e di due da 8.000 teu a noleggio.
La società Anek Lines ha scelto di trasferire il proprio scalo italiano da Trieste a Venezia, per le linee con la Grecia.
E' stata attivata una nuova linea merci varie/contenitori che collega il porto di Trieste con l'Egitto: si tratta dell'Egyptian Container Line, che si avvale di due navi italiane.
Nel 2004
Dicembre:
Il CIPE, Comitato Interministeriale per la Programmazione Economica, riunito a palazzo Chigi sotto la presidenza del Ministro dell'Economia, Domenico Sinscalco, ha approvato una serie di progetti nel quadro del programma Grandi Opere, tra cui l'hub portuale di Trieste.
Il Presidente dalla società To Delta, che da alcuni mesi ha assunto il controllo del 100% della TICT, società di gestione del Molo VII del porto di Trieste, ha annunicato che, durante il 2004, sono stati effettuati investimenti triennali per 23,8 milioni di euro, con l'obiettivo di portare gli attuali 220 mila contenitori a 726 mila nel 2007.
Il CIPE, ha approvato il progetto preliminare per la costruzione di un terminal multipurpose nel porto di Trieste. Gli interventi necessari alla realizzazione dell'opera hanno un valore complessivo di 272 milioni di euro, 44,8 dei quali messi a disposizione fin da subito dall'Autorità portuale triestina. Tutti gli interventi necessari sono previsti dal Piano Regolatore Portuale e potrebbero essere pronti in circa 7 anni.
La Giunta regionale del Friuli Venezia Giulia ha assegnato un contributo di oltre 2,5 milioni di euro all'Autorità Portuale di Trieste a titolo di contributo ordinario per il 2004. Il contributo, in parte, è stato impiegato per opere di manutenzione ed adeguamento degli impianti e dei fabbricati, per le spese di dismissione anticipata del personale, per la promozione dei servizi di trasporto combinato e per il servizio di vigilanza in materia di sicurezza del lavoro.
Novembre:
A fine novembre una delegazione del porto cinese di Tianjin ha avuto un incontro con l'assessore per le relazioni internazionali del Friuli - Venezia Giulia, Franco Iacop, con l'obiettivo di valutare la possibilità che lo scalo triestino diventi la piattaforma logistica per la Cina in Europa.
Nell'ambito di un progetto di rinnovamento del Tict, Trieste International Container Terminal, sulla banchina sud del medesimo terminal sono state installate tre nuove gru di tipo "post-panamax".
L'Autorità Portuale di Trieste ha avviato, con la consegna dei lavori, il recupero del magazzino n° 26 del Porto Vecchio.
Ottobre:
A fine ottobre dopo che il sistema economico ungherese ha apprezzato l'offerta integrata di Trieste con la città e con il sistema infrastrutturale legato alla ricerca e logistica integrata, i presidenti della Camera di Commercio di Trieste, Antonio Paoletti ed il presidente della Camera di commercio di Budapest, Laszlo Koji, hanno sottoscritto un'intesa che stabilisce che le imprese ungherese utilizzino il porto giuliano per i loro commerci nel Mediterraneo, rendendolo così il porto naturale dell'Ungheria.
Settembre:
L'Assessore Regionale ai Trasporti del Friuli Venezia Giulia, Lodovico Sonego, nel corso di un incontro con i rappresentanti dell'Autorità portuale, organizzato per discutere dei problemi del porto, delle strategie da adottare e della produttività dello stesso scalo, ha ribadito l'impegno della Giunta regionale del Friuli Venezia Giulia a sostenere il processo di modernizzazione del porto di Trieste.
Agosto:
L'Autorità Portuale di Trieste, d'intesa con la Capitaneria di Porto, ha coordinato il piano globale di prevenzione antiterrorismo richiesto dalle direttive dell'Imo, International Marittime Organization. Lo scalo di Trieste, per la collocazione geografica e per la presenza del terminal SIOT, che assicura l'approvvigionamento di greggio ad una vasta area centroeuropea, risulta particolarmente a rischio.
Maggio:
Il Comitato portuale, in una riunione, ha approvato all'unanimità il consultivo economico 2003 e l'avvio delle procedure per il nuovo piano regolatore del porto che, con l'approvazione dell' Autorità Portuale in accordo con i comuni di Trieste e di Muggia, ha sostituito il precedente Piano delle Opere, datato 1957.
Marzo:
Il sindaco di Trieste, Roberto Dipiazza ed il commissario dell'Autorità Portuale, Vincenzo Mucci, hanno siglato un protocollo d'intesa per la riqualificazione del Porto Vecchio di Trieste, al fine di raggiungere, entro il 2004, un accordo di programma ed una definizione di due piani regolatori relativi a quest'area. L'intesa è stata trovata sulla volontà di creare spazi multifunzionali, aree espositive, zone pedonali, un auditorium, un asse viario ed una sede per la società Evergreen.
Febbraio:
il Consiglio dei Ministri ha approvato un decreto legislativo, per cui sono state trasferite, al Friuli Venezia Giulia, nuove funzioni in materia di viabilità e trasporti, in base alle norme di attuazione dello Statuto regionale. Sono state trasferite, quindi, le strade dell'Anas ed il demanio marittimo, con la conseguenza di dare maggiore potere alla Regione in materia di porti.
Gennaio:
Si è aperto il dibattito sulla nomina del nuovo presidente dell'Autorità Portuale di Trieste, scelto tra il dirigente Monassi, il commissario Mucci e Antonella Caroli, segretario generale dello scalo nel quadriennio 2000-2004.
Nel Comitato portuale, è arrivato il via libera per l'acquisizione del 30% di Trieste International Container Terminal da parte di T.O. Delta, società che opera per conto di Evergreen e del Lloyd Triestino.
Nel 2003:
A metà febbraio 2003 è stato presentato alla Soprintendenza dei Beni Culturali del Friuli Venezia Giulia il progetto riveduto e corretto della sede del Lloyd Triestino, nell’ambito del porto vecchio della città giuliana. Il Lloyd Triestino ha aumentato il suo trasportato - dal 1998 (228.983) - del 165,75% (608.512, dato del 2002), raggiungendo nel 2003 il 207,66%. Il fatturato è salito dai 297.846.000 euro del 1998 agli 846.433.000 euro del 2002 ed agli 885.000.000 nel 2003.
L’accordo di programma quadro "Miglioramento dei sistemi di trasporto e comunicazione - sistema portuale" firmato il 24 marzo 2003 dall’assessore alla Viabilità e Trasporti della Regione Friuli Venezia Giulia e dal Direttore Generale delle Politiche di Sviluppo del Territorio del Ministero dell’Economia, ha previsto che lo Stato italiano cofinanzi interventi infrastrutturali nel porto di Trieste ed in quello di Monfalcone per un totale di 7.746.284 Euro.
I fondi destinati al porto di Trieste (5,164 milioni di euro) concorreranno a coprire la spesa prevista per la fornitura da parte dell’Autorità Portuale di 4 gru da banchina sulla riva nord del Molo VII del costo complessivo di 24 milioni di Euro, che saranno coperti oltre che con il contributo statale, con finanziamenti UE, Obiettivo 2, del commissario di governo e regionali. Le gru verranno installate entro l’aprile 2005.
Il Presidente di Lloyd Triestino, Pierluigi Maneschi, il 9 aprile 2003, in un incontro pubblico, ha ribadito le potenzialità dello scalo giuliano - l'unico porto del Mediterraneo dove possono attraccare navi portacontainer di terza generazione - e ha sottolineato le carenze infrastrutturali di servizio allo scalo, come il sottoutilizzo della ferrovia "Pontebbana", sfruttata solo al 19% delle sue potenzialità.
Il 18 aprile 2003 l'Autorità Portuale di Trieste ha aperto una procedura volta all'affidamento in concessione di tutte le aree del Porto Vecchio sulla base delle istanze pervenute, avuto riguardo ai progetti sottoposti all'Autorità Portuale.
Dalla fine di aprile 2003, il servizio settimanale Asia-Med Pacific Service (AMP) della compagnia israeliana ZIM, non ha più scalato direttamente il porto di Trieste, il quale viene servito con servizi feeder.
La Schenker, nel maggio 2003, ha inaugurato il suo nuovo terminale, pensato come gateaway per il miglioramento e l’ottimizzazione del traffico convenzionale via mare, impegnandosi a sostenere e promuovere contatti permanenti tra il porto e le regioni austriache della Baviera e del Sud europeo, con particolare attenzione alle connessioni ferroviarie. La distanza tra il Far East e Trieste è circa 2.000 miglia marine in meno della tratta che parte dagli scali del Nord Europa.
Un ulteriore vantaggio del nuovo terminal Schenker nello Scalo Legnami è il più breve percorso tra stabilimento e porto che consente carichi complessivi economicamente vantaggiosi rispetto ai porti del Nord. Al terminal scalo legname la Schenker dispone di una superficie logistica di 18.500 metri quadrati e, grazie ai collegamenti diretti al terminal, sia su rotaia sia su strada, tutte le operazioni possono essere effettuate sia su camion che per ferrovia. Nel nuovo terminal la società austriaca è stata in grado di fornire servizi logistici completi da porta a porta, permettendo un sicuro svolgimento delle procedure e garantendo trasparenza nella situazione della merce.
Il 23 maggio 2003, il Ministro alle Infrastrutture e Trasporti Pietro Lunardi, al Salone internazionale di logistica, telematica, trasporto merci e persone di Monaco di Baviera, ha sostenuto che il ruolo che Trieste e il suo porto sono chiamati a svolgere nel più ampio contesto della logistica nazionale ed europea è pienamente strategico. Le tre direttrici sulle quali si è sviluppata l'attenzione del Governo nei confronti di Trieste sono state: il Corridoio Europeo n°5, il Corridoio Adriatico, il potenziamento dei collegamenti ferroviari Monaco di Baviera - Verona e da qui verso gli scali di Genova e Trieste.
Il 29 maggio 2003, il Ministro dell'Economia Giulio Tremonti ha presentato a Trieste l'autostrada del mare per il collegamento del centro Nord Europa con il Mediterraneo. Il progetto ha previsto, in particolare, la costituzione di una società per azioni, con sede a Trieste, per convogliare le società autostradali che, invece di far correre i tir sull'asfalto, li fanno transitare sul mare, con un pedaggio pagato ai caselli marittimi di Trieste, Taranto, Trapani e Gioia Tauro, fra i quali fanno la spola, a ciclo continuo, decine di navi.
I Presidenti dell'Autorità Portuale di Trieste e dell'EZIT (Ente Zona Industriale di Trieste), Maurizio Maresca e Pierpaolo Ferrante, hanno siglato a metà agosto 2003 un documento di preintesa alla sottoscrizione del protocollo per l'armonizzazione degli strumenti di pianificazione territoriale legati alle attività economico - marittime della provincia di Trieste. Il protocollo è stato successivamente proposto alla firma anche di Regione e Provincia di Trieste, Comuni di Trieste, Muggia e San Dorligo della Valle.
Il 9 settembre 2003 il Comitato Portuale di Trieste, ha deciso per la riconversione del Porto Vecchio, puntando così ad uno sviluppo in chiave turistica e diportistica.
Il 12 settembre 2003 è stato inaugurato il Bruno Pacorini Distripark, il più grande polo logistico del Nord Est Italiano. La piattaforma hi-tech rappresenta la prima struttura di questo tipo realizzata nel nostro paese in un’area marittimo-portuale. L’area si estende su una superficie di 140 mila metri quadrati, adiacente ad una banchina di 8,5 metri di pescaggio; è provvista di un collegamento ferroviario, binari ad alta capacità, è situato a soli 300 metri dalla rete autostradale e a soli 15 minuti dalla Slovenia.
I metri quadrati coperti sono 45 mila suddivisi in edifici contigui atti ad ospitare qualsiasi tipo di merce. La struttura si presenta quindi come un complesso di magazzini specificamente predisposti per la gestione e la distribuzione di prodotti industriali e dotati delle più moderne attrezzature richieste dalla logistica integrata.
Porto di Trieste - Progetto del Pacorini Distripark |
Fonte: Pacorini web site |
Parte della struttura viene dedicata allo stoccaggio ed alla lavorazione industriale del caffè. L’area è stata scelta, oltre che per la posizione strategica, anche per la possibilità di recuperare insediamenti industriali inutilizzati da tempo. Il Bruno Pacorini Distripark rappresenta senza dubbio un’ottima possibilità per la promozione delle attività di stoccaggio e spedizione di merci verso tutta l’Europa centrale ed Orientale.
Inoltre non va dimenticato che in tale area viene autorizzato il pagamento differito dei diritti di confine, un notevole vantaggio di cui gode, dal dopoguerra, il porto franco di Trieste. All’interno del polo logistico vengono adottate, per la sua gestione, tecnologie d’avanguardia.
Durante la cerimonia per il quinto anniversario della privatizzazione e del rilancio del Lloyd Triestino, che si è svolta il 18 novembre 2003 a Trieste, il Presidente, Pier Luigi Maneschi, facendo il punto della situazione ha anticipato l’intenzione di Evergreen di espandere la sua attività attraverso il porto giuliano ma che, in attesa di decidere la collocazione della nuova sede all’interno del porto vecchio, non pare intenzionata a partecipare alla gestione del terminal container del Molo Settimo con la Tict, l’impresa italo-slovena che lo amministra.
Durante la cerimonia è stata annunciata l'inaugurazione, da parte del Lloyd, della nuova linea diretta di navi portacontainer, importantissima per il porto di Trieste.
Nella seconda metà del mese di novembre, è stato lanciato un nuovo servizio settimanale tra il porto di Taranto ed il Mediterraneo Orientale.
Sulla possibilità che Trieste appoggi il programma “Autostrade del mare”, a metà novembre il Consulente della Regione, Giovanni Gambardella, ha invitato ancora una volta a investire il prima possibile su questo progetto: ha sottolineato, inoltre, che non solo la ferriera, i cui impianti sono affacciati sul mare, ma anche l’intero comparto industriale e più in generale l’economia triestina devono essere rilanciati.
Sempre a novembre 2003, Trieste si è riconfermata lo scalo nevralgico dell’Europa Centrale per il traffico di petrolio greggio grazie alla movimentazione prodotta dalla TAL (Oleodotto Transalpino) che pompa il greggio fino in Germania. L’oleodotto, in partenza da Trieste, approvvigiona gran parte dell’area tedesca, il 75% del fabbisogno austriaco ed il 40% di quello ceco. Nei primi 9 mesi del 2003 il terminal Siot ha segnato, rispetto allo stesso periodo del 2002, un aumento dei traffici dell’1,98%. Tale trend segue quello delle rinfuse liquide (+ 7.01% per i prodotti raffinati, + 41.41%.
Nel 2002:
La Regione Friuli - Venezia Giulia, nell'ottobre 2002, ha approvato uno stanziamento per oltre 29 milioni di Euro per nuove opere infrastrutturali all'interno del porto ed ha previsto anche nuove risorse per la sostituzione di alcune gru sul lato settentrionale del Molo VII.
Da parte sua l'Autorità Portuale ha assicurato l'intenzione di attuare nuove iniziative infrastrutturali, che già la Regione aveva ritenuto essenziali, quali il completamento della realizzazione del varco doganale n°4 di accesso al Punto Franco Nuovo, nonché l'adeguamento del sistema ferroviario sul molo container e l'acquisto di ulteriori mezzi di movimentazione delle merci.
La delibera della Giunta prevedeva inoltre interventi di manutenzione, risistemazione dei piazzali portuali, della viabilità interna, del parco ferroviario portuale ed un supporto alle azioni di promozione e sviluppo dell'offerta logistica del porto di Trieste.
Porto di Trieste - Punto Franco Nuovo |
Fonte: Autorità Portuale di Trieste |
Nel corso del 2002 i traffici resi possibili dall'Autostrada del Mare Trieste - Istanbul hanno fatto registrare un aumento del 5% per i traghetti turchi che si appoggiano alla Samer & Co. shipping e del 15% per i traghetti che si appoggiano alla Francesco Parisi.
L'interscambio italo - turco risulta essere il core-business del traffico Ro - Ro e ferry via Trieste.
Porto di Trieste - Terminal Ro-Ro di Riva Traiana |
Fonte: Autorità Portuale di Trieste |
Nel dicembre 2002 Evergreen ha deciso di attivare un collegamento feeder tra il porto di Taranto e quello di Trieste, senza il quale le navi che toccavano Taranto, a provenienza Suez, effettuavano un giro che le portava a toccare i porti di Genova, Marsiglia, Barcellona, Valencia e Trieste, per raggiungere poi l'estremo Oriente.
Introducendo tale novità si è venuti così a ridisegnare la rotta F.E.M., Far East - Mediterraneo. Le navi, una volta toccato il porto di Valencia, facevano di nuovo rotta su Taranto, che risultava così essere scalato due volte. Il servizio feedercon Trieste ha garantito un apporto di circa 100.000 container.
Home page di OLT
Home page di TRAIL