OSSERVATORIO PERMANENTE (SHORT - SEA SHIPPING) |
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2. Rendere il cabotaggio più competitivo rispetto al trasporto su strada
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2. Rendere il cabotaggio più competitivo rispetto al trasporto su strada Una volta individuate quelle che possono essere le motivazioni principali di uno sviluppo del trasporto merci marittimo a corto raggio come alternativa allo stesso tipo di trasporto però su strada, nonché i principali vantaggi che potrebbero scaturire da questo cambio di modalità (che però non implica una sostituzione integrale di un modo da parte dell'altro), si devono cercare i fattori che, opportunamente sviluppati, renderebbero più attrattivo il cabotaggio rispetto al trasporto su strada. E questo si può fare solo mettendo a confronto le due modalità (strada e mare), valutandone vantaggi e svantaggi in un'ottica comparata. Innanzitutto, non si può non rilevare che un aumento dell'utilizzo della modalità di trasporto cabotaggio in sostituzione alla modalità strada ha due dirette conseguenze, immediatamente percepibili: 1) alleggerimento del traffico merci su strada per lunghe distanze; 2) contenimento dell'aumento dei costi di produzione e di mercato del trasporto merci, con una conseguente riduzione dell'onere per tutta la collettività. Alleggerendo il volume del traffico merci su strada – punto 1) – si ottengono i seguenti risultati: - si accresce la sicurezza della circolazione stradale, assunto particolarmente importante per un Paese come l'Italia dotato di una rete autostradale fitta, sì, ma vecchia e sottodimensionata, e comunque attraversato da una sola grande arteria da Nord a Sud (la A1), spesso intasata per traffico sostenuto ed incidenti; - si riducono le necessità di investimenti a breve nelle infrastrutture stradali, lasciando così l'opportunità di concentrarsi su interventi di miglioramento urgenti e di prima necessità; - si realizza un intervento in tempo reale. Contenendo i costi di produzione – punto 2): - si introduce una nuova concezione dell'uso dei differenti modi di trasporto, legato al concetto di intermodalità; - si incentivano le aziende di piccole e medie dimensioni dell'autotrasporto, che nella nostra Nazione sono assai numerose, tanto da costituire oltre il 61% delle imprese totali (i cosiddetti “padroncini”), all'aggregazione, per rendere possibile il trasferimento del solo semirimorchio, anziché dell'insieme autoveicolo-conducente; - si va verso una nuova politica di sicurezza, risparmio energetico e protezione ambientale; - si riducono gli interventi sul territorio, dato che si utilizzano le vie d'acqua naturali (le cosiddette “autostrade del mare”). Premesso ciò, per indurre gli autotrasportatori a rivolgersi quanto più possibile al cabotaggio, specialmente in modalità Ro/Ro: 1) i tempi di resa del cabotaggio marittimo non devono essere superiori a quelli del trasporto su strada. Il contenimento dei tempi di resa certamente richiede: - prevalenza delle distanze della tratta marittima rispetto alle percorrenze terrestri terminali in da/per porto verso le origini/destinazioni delle merci; - diminuzione dei tempi di attesa per l'imbarco (possibile ad esempio riducendo il numero di unità imbarcate); - veloci operazioni di sbarco/imbarco, senza adempimenti burocratici a terra (magari si potrebbero svolgere a bordo); - garanzia dell'imbarco (calcolo esatto delle capacità di stiva, mantenendo sempre delle adeguate riserve di capacità); - certezza degli orari di arrivo e di partenza; - minimizzazione dei tempi di traversata; - orari di arrivo e di partenza correlati alle necessità di presa e consegna delle merci; - facilità di accesso stradale e ferroviario alle infrastrutture portuali, per velocizzare e facilitare l'imbarco/sbarco dei veicoli, dei container e delle merci. 2) le tariffe dei servizi di trasporto marittimo a corto raggio devono essere inferiori a quelle risultanti dalla sommatoria dei pedaggi autostradali e dei costi chilometrici variabili evitati (gasolio, pneumatici, manutenzioni). Inoltre, nel caso del Ro/Ro in particolare, quantomeno nella fase di promozione il conducente ed il veicolo imbarcati devono essere trasportati a costo zero. Si sente pertanto l'esigenza, in questo frangente, di un intervento dello Stato a mezzo di sovvenzioni mirate; 3) le caratteristiche e le tipologie dei veicoli devono essere costanti, quantomeno per agevolare la prima fase della sperimentazione del nuovo sistema. Le navi Ro/Ro devono essere attrezzate per accogliere veicoli interi (motrice+conducente+cargo). Questo è un punto particolarmente importante per un Paese quale l'Italia. Qui la stragrande maggioranza delle imprese di trasporto su gomma è di piccole/piccolissime dimensioni, i cui primi utilizzatori, pertanto, sono imprese commerciali ed aziende di produzione minori, perché ricevono un trattamento di favore (mentre le grandi imprese fanno già largo uso del trasporto marittimo a corto raggio). Queste piccole imprese private di trasporto sottraggono utenza al cabotaggio marittimo, che, alle condizioni attuali, non è in grado di offrire loro condizioni vantaggiose. È un ostacolo notevole alla diffusione di una “cultura del cabotaggio” in Italia, che però può essere in parte superato con la succitata omogeneizzazione del parco veicolare, sì da ottenere facilitazioni grazie a economie di scala e conseguenti effetti promozionali. |
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